I siciliani poi, come si è visto, erano divisi tra gli originari dell’isola, che rivendicavano il privilegio della legazia sicula sia nei confronti di Roma che del governo napoletano, e i vescovi provenienti da altre regioni dello Stato, che invece condividevano il regalismo accentratore borbonico15. 29 G. Martina, Osservazioni sulle prime redazioni del Sillabo, in Chiesa e Stato nell’Ottocento. Si riscontra anche un maggior numero di regolari, sempre più alto nel Sud che nel resto d’Italia. Il Papa rimprovera i vescovi italiani: "Ho notato qualche amnesia". Ha introdotto l'incontro don Paolo Padrini, segretario . Sinodo, al via domenica l'Assemblea dei vescovi sulla Famiglia. A parte il caso del croato Kaubeck ad Adria e del maltese Micallef, prima a Città di Castello poi a Pisa, era invece ancora abbastanza rispettata la prassi di nominare vescovi provenienti da territori più o meno prossimi alla diocesi di destinazione, ma ora i confini degli ex Stati erano spesso superati, sia nell’Italia settentrionale, dove la circolazione si estende a tutte le regioni, sia nell’Italia centrale, anche se rari sono i vescovi delle diocesi toscane non originari della regione e continua la tradizionale circolazione interna all’ex Stato pontificio. “Zaccaria”, un San Carlo speciale con l’Arcivescovo, L’impegno dei cattolici per la «migliore» politica, «I Ministri straordinari? Le bolle pontificie di nomina furono accolte e l’exequatur fu concesso, solo quando i vescovi accettarono di inserire nella domanda di riconoscimento il riferimento al diritto di patronato, così accadde a Capua per il card. R. Rusconi, Devozione per il pontefice e culto per il papato al tempo di Pio IX e di Leone XIII nelle pagine di “La Civiltà Cattolica”, «Rivista di storia del cristianesimo», 2, 2005, 1, pp. Contemporaneamente, nell’intento di contrastare le conseguenze centrifughe delle idee moderne, essi moltiplicavano le esortazioni ai fedeli perché mantenessero viva la fede tradizionale e rispettassero i precetti religiosi, invitando all’osservanza del riposo festivo, alla partecipazione ai sacramenti e tuonando contro la bestemmia. 63 G. Martina, Pio IX (1851-1866), cit., pp. la documentazione riguardo alla richiesta di Novasconi in ASV, AES, Italia, 1861, fasc. BARBONI Domenico MILANO Elenco iscritti all'Albo Aperto degli Avvocati per il conferimento . 10 X. Toscani, Introduzione a Lettere pastorali dei vescovi della Lombardia, a cura di X. Toscani, M. Sangalli, cit., pp. VINTI Stefano ROMA Avv. DIOCESI DI MILANO. 58 «Il clero italiano non può sottrarsi al dovere di riconoscere il presente ordine di cose e di accettarne le conseguenze [...] per non porsi in contraddizione con le leggi della Provvidenza» (Circolare del ministro di Grazia Giustizia e Culti Miglietti ai vescovi d’Italia, Torino 26 ottobre 1861, «Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia», 264, 30 ottobre 1861). 9-12. - Leone da Perego (1241-1257), Arcivescovo . VII-XXIV. La partecipazione al concilio fu ancor più massiccia. Da Papa, continuò ad essere Arcivescovo di Milano. Furono penalizzate soprattutto le piccole diocesi del Sud74, ma anche diocesi come Palermo, dove l’arcivescovo arrivò sul punto di rinunciare ai beni della mensa vescovile per la difficoltà a pagare le imposte75. Restano in vigore le vecchie regole: distanziamento nei banchi, mascherine . Così diversi pastori si trovano ad essere titolari di diocesi fantasma, dette sedi soppresse . Vescovo di Pistoia Nato a Lucca il 5 Gennaio 1951 Ordinato Vescovo il 2 Maggio 2004 Leggi il profilo ». VI della Collectio Lacensis (Acta et decreta Sacrorum Conciliorum recentium Collectio Lacensis, VI, Friburgi Brisgoviae 1882). Ovunque la scelta, frutto anche di pareri richiesti ai vescovi più influenti o di fiducia del sovrano e di trattative più o meno complesse con la Santa Sede, cadeva in genere su prelati che avevano caratteristiche abbastanza simili. 3. Negli anni Cinquanta, nel Lombardo Veneto, dove i capitoli erano in parte eletti dall’autorità statale, i canonici si consideravano i veri depositari delle tradizioni religiose cittadine e tendevano a opporsi a vescovi che ritenevano inferiori o comunque estranei. Si pronunciarono in questo senso quasi tutti i vescovi del Piemonte, alcuni della Lombardia (Como, Cremona), dei ducati, della Toscana (Lucca, Arezzo), dell’Italia meridionale (Castellaneta, Ugento, Bari), meno entusiasmo si nota in Veneto (solo Squarcina di Adria) e nello Stato pontificio (solo Leziroli di Rimini). 36 G. Martina, Pio IX (1851-1866), Roma 1986, pp. Tutti i diritti riservati. In netto aumento è invece il numero dei regolari, distribuiti ora abbastanza equamente tra Centro-Nord e Sud. L’intervento del ministro fu giudicato invece proprio un’indebita ingerenza dell’autorità politica nelle questioni interne della Chiesa, tesa a dividere i presuli dalla suprema autorità ecclesiastica e ad avocare allo Stato il compito di guidare i vescovi italiani59. Oltre ai prevedibili indirizzi di solidarietà dei vescovi dello Stato pontificio, tra il luglio 1859 e l’ottobre 1860 ne arrivarono 25 dal Regno di Sardegna, 6 dalla Lombardia, 8 dal Veneto, 4 dai ducati, 18 dalla Toscana, 40 dall’Italia meridionale, 12 dalla Sicilia. VIVIANI Mario MILANO Pagina 5. Praticamente tutti invece firmarono postulati presentati per iscritto, per lo più collegialmente, da gruppi di prelati riuniti ancora secondo le divisioni degli ex Stati. Cerca vescovi a Milano (MI) | Trova informazioni, indirizzi e numeri di telefono a Milano (MI) per vescovi su Paginebianche 89 A. Ianniello, Religione e politica nell’episcopato del cardinale Apuzzo, Napoli 1999. Parallelamente quindi alla fine degli Stati preunitari e alla rinnovata consapevolezza dei vescovi del loro compito pastorale, sollecitato dallo sgretolarsi della società informata da princìpi cristiani e che implicava un accentramento nelle mani dell’Ordinario dell’autorità spirituale su tutte le istituzioni ecclesiastiche della diocesi, si accentuava la spinta all’accentramento romano. 481-483. epĭscŏpus, dal gr. Enciclopedia Italiana (1929) AREZZO (A. T., 24-25-26). 44 Pio IX, encicliche Qui nuper per Italiam (18 giugno 1859) e Nullis certe verbis (19 gennaio 1860), in EE, II, cit., pp. VITELLI Annamaria ROMA Avv. ; P. Caiazza, Concili provinciali e Conventus episcoporum, cit. 60 Pio IX convocò i vescovi di tutto il mondo nel 1854 per la proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione, nel 1862 per la canonizzazione dei martiri giapponesi, a cui i vescovi dei territori italiani di nuova acquisizione non poterono partecipare per il rifiuto del governo di concedere loro il passaporto e che costituì un’altra occasione di proteste da parte dei vescovi e infine nel 1867, per il diciottesimo centenario del martirio dei ss. In genere molti nei diversi Stati inneggiarono al sovrano che aveva concesso lo Statuto, invitarono i fedeli a partecipare alle elezioni e si mostrarono favorevoli all’indipendenza dallo straniero16. I quesiti rispecchiavano le urgenze pastorali del momento come gli studi del clero, la disciplina ecclesiastica, il matrimonio, l’educazione dei giovani, gli istituti religiosi. 807-854, soprattutto pp. 103 Per un quadro complessivo, cfr. 9-12. L'elenco telefonico italiano sempre aggiornato con gli ultimi abbonati ti offre un servizio comodo e veloce per metterti in contatto con persone, aziende, professionisti e istituzioni in tutta Italia. da Battelli in riferimento al 1878. A renderlo noto è oggi la Segreteria Generale del Sinodo dei vescovi. 83-100. In quell’anno una seconda missione diretta dal comm. 102 L’elenco dei sinodi pubblicati in Silvino da Nadro, Sinodi diocesani italiani. Il primo vescovo attestato dalla tradizione sarebbe Anatalo (o Anatalone o Anatolio), secondo alcune fonti discepolo di san Barnaba, secondo altre di san Pietro. M. Guasco, I seminari e la cultura, in I cattolici e lo Stato liberale, cit., pp. Arcivescovo di Torino (1871-1883), Roma 1983. Gli argomenti trattati dalle conferenze sostanzialmente non si discostavano dai temi principali che occupavano i vescovi all’interno delle rispettive diocesi, come la disciplina del clero, la sua formazione culturale e spirituale in seminario, la sua azione sociale, la pastorale verso i fedeli laici – attraverso i tradizionali canali dell’amministrazione dei sacramenti, della predicazione, della catechesi – , la diffusione massiccia della stampa cattolica e dell’associazionismo, ma in questo caso si trattava di prendere decisioni operative comuni a cui tutti erano poi legati. L’episcopato italiano in sostanza dimostrò di interpretare e di recepire in modo diversificato il crescente centralismo romano, diviso tra la fedeltà e unione al papa, di cui riconosceva il magistero e la funzione unificante, e la rivendicazione della propria autorità episcopale, ricevuta con la consacrazione e con l’affidamento della diocesi. L’episcopato e la rivoluzione, cit., II; F. Margiotta Broglio, Legislazione italiana e vita della Chiesa (1861-1878), in Chiesa e religiosità in Italia dopo l’Unità (1861-1878), Atti del quarto Convegno di storia della Chiesa (La Mendola, 1971), I, Relazioni, Milano 1973, pp. In questo caso è interessante notare che anche vescovi non originari del Veneto, come il lombardo Modesto Farina, vescovo di Padova, già funzionario governativo napoleonico e asburgico, condividevano questo spirito di autonomia, dichiarandosi equidistanti da Vienna e da Roma14. Per la Toscana, cfr. Su questo pesava senz’altro la difficoltà di riunire in assemblea unitaria oltre 250 vescovi, problema che non si poneva per i meno numerosi episcopati stranieri, ma pesavano sicuramente anche altri fattori: da un lato il mancato riconoscimento dello Stato unitario e dall’altro il filo diretto con Roma e l’impossibilità di dare all’assemblea un presidente che non fosse il papa. 5 Sui vescovi toscani cfr. Stabile, L’episcopato siciliano, cit., p. 137. Alla fine la situazione pastorale nelle diocesi si normalizzò dovunque90. furono anche un modo per esercitare pressioni sul potere politico. Contenuto trovato all'interno – Pagina 13Tra coloro , che firmarono ( 180 ) gli atti di quel ( ' oncilio , troviamo Mansueto vescovo di Milano , seguito dai suoi suffraganei ( 181 ) . ... ( 180 ) L'elenco delle sottoscrizioni stanno negli atti del VI Conc . Nel giorno del compleanno di Silvio Berlusconi, il follower fisso è riuscito a scoprire i progetti del prossimo . Contenuto trovato all'interno – Pagina 23302 ) . bisogna cominciare a ravivare le ragioni Fu questi Mons . Pietro Ricorda pia- dell ' Arcivescovato di Milano , al quale centino priore di s . Salvatore di questa quelle et alcune altre chiese sono sottoposte città , suo vicario ... Iniziò così la cosiddetta guerra dei Te Deum. 71 Sedi vescovili vacanti in Italia, in ASV, AES, Italia 1867, f. 20, pos.